Chi è stato Nicola Surico? I tanti volti di un uomo normalmente imperfetto

di Vito Stano
Quando muore un amico non c'è molto altro da fare, se non fare capannello con i superstiti e ricordare. E io ed altri amici di Nicola oggi, giorno del saluto di rito, l'abbiamo fatto. E posso serenamente dire che l'abbiamo ricordato senza risparmiarci il direttore de L'Obiettivo, l'editore della Messaggi, il politico moroteo, il promotore di tante mostre d'arte e finanche l'animatore (in tandem con il compianto Enzo Marsico) della Pro Loco dei tempi d'oro. Ognuno a suo modo ha detto e ricordato e qualcuno ha anche criticato scelte e posizioni tattiche del buon Nicola, come se non fosse tutto finito, come se non fossimo tutti lì a guardare il traguardo della sua vita, ma una ripartenza o uno stop temporaneo. 

A testimonianza che non finisce tutto con l'ultimo respiro, e di certo non penso a vite ultraterrene nelle quali non credo, ma penso che la vita di uomo non si esaurisce con la sua morte se in vita ha dato e posso affermare con certezza che Nicola ha dato generosamente. Di certo non tutti i ricordi coincideranno, ovviamente ognuno ha conosciuto un Nicola diverso, tanti quante le stagioni della laboriosa vita che ha vissuto. La promozione della cultura era il centro dei suoi interessi ed è a questo proposito che ho scavato nel mio archivio fotografico per far rivivere nei ricordi il Nicola di sempre. Il Nicola protagonista nell'organizzazione degli eventi, ma capace di dare spazio agli specialisti dell'arte. 

E intanto che scrivo il mio pensiero va alla famiglia e in particolare al compagno Vito, che in tanti anni non ha mancato di stare al fianco del padre nelle numerose imprese culturali, trovandosi (in compagnia di chi scrive) numerose volte in contrapposizione ideologica sul fronte politico, senza però essere marginalizzati nel dibattito e nel confronto. Del resto anche se volessi (e non voglio) ricordare le imperfezioni di Nicola e togliermi il gusto di criticarlo post mortem, di certo farei fatica a farlo, poiché, come si farebbe con un padre, io -che con lui ho iniziato un percorso (termine molto caro al riformatore Nicola) che ha contribuito a cambiare la mia vita- voglio ricordarlo così tra la cultura e la politica, sempre in bilico, sempre al centro.

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